L'incarnazione del Male, nella sua forma più sottile e seducente, ha attraversato per ben due volte la vita di Albus Silente: nella prima, lo ha costretto all'errore, il più grosso e grave che avesse mai potuto fare; la seconda volta, invece, non è altro che una possibilità di redenzione.
«Albus, non c’è tempo per questo» lo esortò il giovane dai capelli lunghi e biondi «dobbiamo andare!»
La citazione scelta per introdurre il giudizio non è frutto di una decisione casuale.
Ciò che l'autrice ha voluto mettere in rilievo, raccontando, attraverso il personaggio di Silente, due particolari momenti delle vite dei due maghi oscuri, è stata una caratteristica non di certo trascurabile che li accomuna: l'indifferenza, la freddezza nei loro modi così come nel commettere un omicidio (sia in maniera diretta che non). L'atteggiamento di Grindelwald e di Riddle è più che eloquente: per raggiungere i loro scopi, sono disposti a tutto; parole quali “Bene superiore” non diventano che dei drappi volti a celare malamente quel che essi covano oltre le belle fattezze del loro viso di ragazzi. Silente lo sa, ne è consapevole, e non può permettersi di sbagliare per la seconda volta. Tuttavia, così come ha visto morire la sorella Ariana davanti ai propri occhi increduli, ha assistito all'ingiusta espulsione di Hagrid da Hogwarts.
La lettura della fanfiction sarebbe stata di gran lunga più interessante, se fosse stata prestata maggiore attenzione alla grammatica e allo sviluppo della trama. È stato impossibile tralasciare le lacune nella punteggiatura (sono molte le virgole che separano soggetto e verbo reggente della principale). La storia, inoltre, risulta manchevole in particolare negli ultimi due frammenti, dando l'impressione che siano stati scritti con noncurante premura.
L'utilizzo e il rispetto degli obblighi è relativamente sufficiente: l'episodio (in tal caso, gli episodi) di omicidio sono stati sì affrontati, ma come accenni, sebbene siano state dedicate alcune righe alla descrizione del corpo senza vita di Mirtilla Malcontenta e di Ariana. Questa sensazione di distanza fra i personaggi deceduti e i due maghi oscuri si sarebbe potuta evitare se fosse stato concesso più rilievo ai protagonisti effettivi del contest, oltre che a Silente.
"Attraverso le gocce che scivolavano sul vetro freddo e opaco delle finestre le torri e le balaustre del castello e del cortile, sembravano diluirsi in un'unica indistinta macchia fatta di boscaglia e ceppi nocchiuti; mentre strati di neve, ammonticchiati nel vialetto, si discioglievano [...]". Punteggiatura totalmente sballata. La prima virgola segnalata separa i due soggetti dal verbo reggente; il punto e virgola è utilizzato in maniera errata: lì andava inserita una virgola.
"[...] ogni lampo che attraversava il cielo, sembrava imprimere una scossa fremente [...]". Virgola che separa soggetto e verbo.
"«Dove stiamo andando? » gli aveva domandato [...]. Spazio fra i due segni d'interpunzione. O si lascia uno spazio anche dopo la prima virgola uncinata («) o, al contrario, si elimina lo spazio fra virgolette e battuta.
"«A casa mia. Devi assicurarmi che Aberforth si possa prendere cura di Ariana. [...]". Corretto "devo", visto che a parlare è Albus Silente.
"«E poi…..» [...]". Punti di sospensione eccessivi. Sono tre, né più né meno.
"«Padroni del mondo? » [...]
«Si. Padroni del mondo » [...]". Sì non accentato e spazio dopo la battuta.
"[...] i tratti della grafia sottile e irregolare del vecchio rettore, sembravano tradire sapientemente le note di panico [...]". Virgola che separa soggetto e verbo.
"[...] mentre i battenti della più veneranda scuola di magia, sarebbero stati chiusi, per sempre.". La virgola separa soggetto e verbo.
"A stento, il giovane insegnante, era riuscito a volgere lo sguardo altrove [...]". Virgola che separa soggetto e verbo.
A seguire, ho riportato (quasi) un intero pezzo della fanfiction, analizzato punto per punto.
"«Professore…» la figura incerta e un po’ insicura, del giovane studente, parve ancora più trepidante alla luce fievole e baluginosa delle candele, mentre faceva scorrere con un pietoso cigolio il chiavistello del battente di quercia scura." Dopo la battuta di Tom Riddle, era necessario aggiungere la maiuscola e mandare la frase a capo, in quanto non è propriamente legata al frammento di testo racchiuso fra le virgolette. Problema, ancora, con la virgola che divide il soggetto dal verbo reggente.
"«Buonasera Tom. È un po’ tardi per una visita, non credi? »". Virgola mancante dopo il saluto del preside e spazio fra battuta e virgoletta uncinata.
"Si tolse il cappello a punta. «Mi dispiace professore. Ma il preside Dippet voleva che mi accertassi che lei avesse ricevuto la sua lettera» sul petto gli brillava lo stemma d’argento da Prefetto." Manca una virgola, dopo il "mi dispiace". Il "ma" è stato considerato errore: poteva essere senza problemi preceduto da una virgola, in quanto il punto fermo tronca di netto la frase. In seguito alla battuta di Riddle, bisognava mettere la maiuscola e portare la frase a capo.
"«Si Tom, grazie. L’ho ricevuta»
Sì non accentato, virgola mancante prima di Tom, così come il punto a fine battuta.
«C’è…ehm…c’è una risposta Professore? » domandò titubante, cercando di non deviare lo sguardo al corpo inanimato, che giaceva a pochi metri dalla scrivania.
Dopo i punti di sospensione va lasciato uno spazio. È presente, nuovamente, uno spazio che separa la virgoletta dal dialogo.
«Direi di sì, ma penserò io a consegnarla. Mi sembra troppo gravoso assegnarti un compito del genere, per di più se le mie orecchie non m’ingannano, la mezzanotte è stata suonata già da un bel pezzo»
Punto fermo mancante a fine frase.
«Naturalmente Professore» si affrettò a confermare «Ma stando ai fatti accaduti questa sera, il preside ha considerato opportuna la mia presenza in certe questioni…..accademiche»
Dopo "naturalmente", va la virgola. La parola "professore", inoltre, non essendo un nome proprio di persona o un appellativo con un'importanza rilevante, non dovrebbe essere scritta con l'iniziale maiuscola. Dopo "confermare" è necessario un punto fermo. I punti di sospensione, ribadisco, sono tre e, dopo di essi, è obbligatorio lo spazio.
«Ragionevole» commentò pacatamente, prendendo posto sull’enorme scranno dietro la scrivania. «Posso chiederti, come hai fatto a sapere del giovane Hagrid e del suo….amico?! »
La virgola evidenziata non è affatto necessaria: spezza la frase, dividendo soggetto e verbo; i punti di sospensione sono tre e vogliono lo spazio. Silente, inoltre, è un tipo pacato: i punti d'esclamazione e di domanda danno alla frase un timbro agitato e/o irritato.
«Fortuna signore. Non volevo che la scuola venisse chiusa»
Dopo "fortuna", bisogna aggiungere una virgola e al termine della frase è necessario il punto fermo.
«Tu ami questa scuola, vero Tom? » nonostante il tono educatamente comprensivo, c’era una nota di beffarda curiosità in quella semplice domanda.
In seguito alla parola "vero", ci vuole la virgola; al contrario, non è necessario lo spazio fra il punto di domanda e la virgoletta. La frase che segue la battuta va cominciata con la maiuscola, in quanto è totalmente staccata dalla precedente.
«Si signore, la amo. La considero casa mia»
Sì non accentato e punto mancante a chiudere la frase.
«Certo, capisco. Puoi andare ora….» sorrise cordiale, invitandolo con un breve cenno del capo a dirigersi nuovamente verso la porta d’ingresso.
I punti di sospensione sono tre.
[...] «Signore? »
Non va lo spazio.
«Si Tom? » domandò curiosamente, lasciando che gli occhiali a mezzaluna si inclinassero quel tanto da fargli assumere quell’aria alterigia e pomposa, che sapeva, lo avrebbero messo in imbarazzo.
Sì non accentato e manca la virgola in seguito a esso. La virgola evidenziata separa soggetto e verbo.
«Mi dispiace per Hagrid, ma…..è stato per il bene superiore. Lei capisce naturalmente…»
Stesso problema. I punti di sospensione: tre, non quattro o cinque, e vogliono lo spazio, dopo.
«Naturalmente. Grazie, Tom» Attese con trepidazione che il giovane Tom Riddle uscisse, prima di abbandonarsi nuovamente sulla elegante sedia d’intarsi pregiati, lasciandosi [andare] a lunghi sospiri consolati." Dopo la frase fra le virgolette, è necessario il punto fermo. Tra le parentesi quadre ho aggiunto il verbo che avrebbe dovuto esserci per rendere la frase corretta. I sospiri sono "sconsolati", non "consolati".
"«Ariana» sibilò rabbioso «L’ho uccisa….l’abbiamo uccisa!»" Punti di sospensione eccessivi.
«Albus, non c’è tempo per questo» lo esortò il giovane dai capelli lunghi e biondi «dobbiamo andare!»". In seguito alla breve frase inserita nella battuta, va aggiunta una virgola oppure (meglio) un punto fermo.
"Gellert Grindenwald non provava rimpianto, né tantomeno rimorso." La virgola dopo il né non va inserita.
"Invece….
" Punti di sospensione eccessivi.
"«Perchè Gellert?»" L'accento di "perché" è sempre acuto.
"«Perché.. »". Punti di sospensione non sufficienti.
"«Perché……È la nostra regola Albus. Per il bene superiore, ricordi?! »"
Punti di sospensione eccessivi e spazio fra battuta e virgoletta. Inoltre, l'uso dei due punti d'esclamazione e di domanda danno alla frase una carica esageratamente forte.
