Contest Collapsing Night, Original

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Alexluna
view post Posted on 18/3/2011, 21:04     +1   -1




Risultati Collapsing Night

Contest: Collapsing Night

Partecipanti: LaRoss ; Ulissae ; GirlWithTheGun ; KumaCla ; Harriet

Risultati a cura di: Alexluna

Targhette di: Sorella_Erba
DA LEGGERE CON ATTENZIONE PRIMA DI PROCEDERE OLTRE
Sono finalmente orgogliosa di poter annunciare che, per la prima volta da quando il forum è stato aperto, sono arrivati tutti racconti estremamente lodevoli in un unico contest. Questa sfida l’avete amata tanto quanto me, non c'è altra spiegazione. Tant’è che è stato imbarazzante dover decretare una classifica. Per farlo, non odiatemi troppo, ho dovuto far pesare anche le minime imprecisioni. A onor del vero, come non mai mi sono sforzata di darvi comunque dei giudizi molto dettagliati.
D’altra parte, se può consolarvi, personalmente non avevo mai messo voti così alti tutti assieme. È per questo che di comune accordo con gli altri membri dello staff, non appena deciderete di postare i vostri lavori, ci impegneremo a segnalarli alle “Storie Scelte” di Efp, sempre che anche loro li troveranno altrettanto lodevoli. C'è comunque l'intenzione. E chiediamo collaborazione anche agli utenti stessi, se riscontreranno la qualità di cui ho parlato nei giudizi.
Un'ultima raccomandazione: la classifica lasciatela perdere, perché quello che poi conta è che Dante, Leokadia, Catherine, Maria Elena e Penelope mi siano arrivati così fortemente da commuovermi. Quindi complimenti a tutte, senza esclusione di sorta.


Dio è vestito di giallo
di Ulissae

Tutta la brillantezza di un giovane Dante
dipinta con maestria dalle parole di Leonardo da Vinci
imageSembrava un angelo, che stava lì a giudicare non solo due lavori ma due uomini. «Bisogna assaporare un morso della vita. Solo un morso di ogni cosa».image


Di questa storia colpisce soprattutto la fedele ricostruzione storica. Ogni parola è stata ricercata attentamente per non cadere in anacronismi. Subito dopo, emerge la complessa struttura narrativa a cornice, per metà diaristica e per metà epistolare, che permette di vivere la vicenda del protagonista originale sia da un’ottica soggettiva sia da un’altra oggettiva (tecnica dello straniamento critico). Da una parte abbiamo le memorie di Leonardo Da Vinci, da cui emerge una prospettiva innamorata e un po’ paranoica, ma proprio questo lato umano rende il personaggio assolutamente vivo. È comunque un personaggio un po’ decadente, malinconico e afflitto dai sensi di colpa. Dante Vignola è sbozzato pian piano dalle parole del proprio mentore, il quale lo idealizza come un angelo, perché anche gli evidenti difetti fisici gli appaiono meravigliosi. A differenza di quanto le sue origini fanno pensare, i modi e le parole del giovane non sono rozze. Va fatto però notare che Dante appare leggermente in ombra nel ruolo di protagonista.
Machiavelli, infine, è un uomo divorato dalla curiosità, che partecipa accoratamente al dramma raccontato nel diario. Con grande umanità, s’impegna a preservare la madre di Dante da un dolore orribile preferendo omettere il contenuto di quel diario.
Il racconto mette in scena non solo Dante, Leonardo, Buonarroti o Machiavelli, ma anche la civiltà del tempo, gli interni delle abitazioni e infine ma non meno importante il mestiere dell'artista.
Il registro lessicale è un linguaggio d’epoca, cioè perfettamente calibrato e attinente al periodo storico in cui le vicende sono calate.
Anche qui l’arco di tempo copre diversi anni, ma è misurato non tanto dalle commissioni che arrivano da più parti di Italia, quanto dalla vita interiore di Leonardo che accumula in silenzio un sentimento purtroppo non ricambiato.


L’originalità del racconto è senza dubbio da premiare, peccato che ci siano stati dei problemi nell’elaborazione del genere biografico e nel rispetto degli obblighi. Come ribadito all’inizio, la complessità della struttura a cornice è stata una scelta ambiziosa, che non solo ha fatto infrangere di poco il limite di cartelle previste dal regolamento, ma che purtroppo ha portato via molto spazio alla vita stessa di Dante. Manca un ritratto della nascita e dell’infanzia di Vignola, il quale viene fuori principalmente come eccellente colorista e come ragazzo equilibrato, amante dell’est modus in rebus.
Vanno, ahimè, ad aggiungersi anche le penalità grammaticali, dettate sicuramente solo da una negligente rilettura.

un ulteriore conferma: omissioni di apostrofo, perché l'aggettivo è femminile come il sostantivo che regge;
dentro la chiesa si guardò intorno: serve una virgola tra chiesa si;
di me nella mescolazione: la parola esatta è mescolatura;
come è suo solito: qui c'è un errore di consecutio, andava l'imperfetto non il presente;
Ma io temevo, temevo molto che la giovinezza che li legava lo avrebbe portato via da me: è la giovinezza (femminile) che mette in crisi Leonardo, quel lo fa perdere il senso della frase;
per quando nella mia: quanto, errore di battitura;
iniziai a vedere donne e uomini nuovi, una vita che iniziò a vivere: questo periodo suona molto male per la ripetizione di parole quasi ideantiche, se possiamo soprassedere su quella sorta di complemento oggetto interno (vivere la vita), uno dei due verbi iniziare va cambiato;
rimangono vi saluto: serve una virgola dopo rimangono;
del Santo Padre questi preferiva: serve una virgola dopo Padre;
dopo si presentò sembrava euforico: serve una virgola dopo presentò;
se veramente volevo andarmene da Roma come avevo deciso dovevo dirglielo: serve una virgola dopo deciso;
si potranno toccare: errore di consecutio, andava si sarebbero potute toccare.

1. Grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura6.80
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon10
3. Rispetto e utilizzo degli obblighi9.25
4. Elaborazione del genere biografico.9
Totale: 35.25/40Media: 8.76



Il gatto in un appartamento vuoto
di LaRoss

Un sapiente ritratto di Leokadia, che aveva paura dei libri
ma era innamorata delle storie che custodivano (grande metafora della sua nonvita)
imageSpesso di sera, accompagnate solo da una torcia elettrica o da una lampada a gas, discendono nelle fognature per cercare un po’ d’ispirazione; in realtà è solo Wislawa a trovarla veramente, Leokadia s’accontenta di respirare i refoli di tale genialità.image


L’indecifrabilità di Leokadia Wójcik, col suo particolare modo di porsi e di interloquire, tende ad ammaliare il lettore. Sicuramente non è stato facile gestire una protagonista come lei, perché se non si scelgono le parole giuste per raccontarla, si rischia di appiattire tutta la consistenza di cui è dotata. Ogni descrizione è un’analisi breve ma funzionalissima, fatta di piccoli dettagli che si rivelano funzionali in vista di un effetto. Infatti, c’è comunque molto poco lasciato all’immaginazione, perché ogni scena è suggestiva e fedele.
Si nota subito anche la nitidezza espressiva, le immagini tendono a descrivere principalmente spazi (più interni che esterni) notturni o fiocamente illuminati.
La fanwriter, inoltre, sembra quasi compiacersi nel delineare i lati caratteriali di persone estremamente fuori dal comune.
Leokadia si muove in un’atmosfera di incertezza riguardo alla propria identità e al senso stesso della propria vita, al contrario di quanto in apparenza voglia sembrare. Arriva anche a fingersi il nonno morto per rubare avidamente, ogni sera, le storie di nonna Roksana. E c’è ben poco di altruistico in questo gesto: continua a fingersi Ludwik non certamente per evitare un dispiacere alla sua babcia che soffre di alzheimer.
Anche il personaggio esaurientemente tratteggiato di Wislawa è degno di essere menzionato, e sembra che sia stato creato proprio in funzione della crescita di Leokadia, quindi strettamente legati alla protagonista più che a un disegno autonomo.
Grazie a un registro all’apparenza poco ricercato e che spesso si rifà elegantemente ai modi del parlato, la narrazione è estremamente verosimile. Inoltre alla velata ironia si intervalla regolarmente anche una malinconia sommessa, per tenere in equilibrio il tono.

Tutti i punti del giudizio hanno raggiunto la valutazione piena, in particolare per l’originalità della trama che ha una struttura ad anello, e per l’elaborazione del genere biografico. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, è importante sottolineare che sullo sfondo della biografia sia emerso con prepotenza e realismo anche il momento storico-sociale che Varsavia viveva. Purtroppo, si è sfiorato l’en plein di voti a causa di alcune sviste ortografiche e piccoli problemi sintattici.
Nel complesso è un’eccellente storia grazie anche allo stile ormai consapevole, pulito e diretto.

Lei sorride con il suo solito ghigno impertinente che però non riesce a smuovere i quattro uomini parati davanti a lei: ripetizione del termine in grassetto;
sguardo girgio: errore di battitura;
preventivi, soteneva: errore di battitura;
quelle chiacchere: errore di battitura;
nel complesso tuttavia le fognature: qui è solo consigliabile una virgola dopo tuttavia;
La rivede al funerale: chi? Nella frase precedente si parla del ritratto della nonna, ma non è logico. Deduco si tratti di Wislawa, ma andava espresso il soggetto;
Al funerale di Leokadia Wójcik Wislawa Szymbrorska legge: serve una virgola che separi i due nomi.

1. Grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura8.6
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon10
3. Rispetto e utilizzo degli obblighi10
4. Elaborazione del genere biografico.10
Totale: 38.6/40Media: 9.65



La signorina Stalker e i fantasmi
di Harriet

Apologia di Catherine Moran, l’insegnante anticonformista
che insegnò l’importanza delle ombre
imageMa non è possibile chiudere gli occhi. Le ombre ci rendono vivi, se le lasciamo entrare nella nostra luce. Ci rendono vivi perché ci fanno capaci di avere una visione completa del mondo.image


La figura retorica che regge questo racconto è la metafora. I fantasmi di cui si parla non sono la mistificazione degli incubi del passato, bensì il riflesso di qualcosa di concreto che alberga in ogni anima.
Le citazioni di Catherine Moran rappresentano la parte riflessiva della fanfiction. Il senso della vita non sta semplicemente nel trascorrere l’esistenza consumando energie; al contrario, è cercare di familiarizzare con quella parte dell’essere che rimane nascosta, inespressa e incompresa (le ombre) e che talvolta fa paura.
Per vivere appieno, donne e uomini, allo stesso modo, devono riscattare queste loro ombre – storiche e individuali – senza fingere che non ci siano e senza illuminarle/scacciarle tutte.
Da questa ideologia si basa l’insegnamento di Catherine, troppo avanti per il gusto conservatore e gretto del liceo femminile Saint Margaret di quegli anni. Perché la cultura che lei vuole trasmettere alle studentesse apre la mente e insegna il senso critico. Catherine crede in queste giovani donne, che purtroppo sembrano destinate a diventare solo perfette casalinghe. Insegna loro a inseguire i propri sogni, senza vergogna.
La prima parte è volutamente compassata e freddina, perché la reticenza dell’articolo è una censura che Nathalie Reid, ex allieva della Moran, si è autoimposta. Da quelle righe emerge una professoressa femminista che, con tanta grinta, combatte il puritanesimo del luogo insegnando Letteratura e dedicandosi al teatro. Ma è molto di più, e solo a vent’anni dalla sua morte, un’altra allieva, Emily Evans, posta sul proprio blog la vera identità di colei che fu Catherine Moran.
Il Giappone e una misteriosa signorina Stalker furono i plasmatori della visione del mondo che aveva la professoressa. Grazie a un lavoro investigativo, Nathalie ed Emily riescono a risalire anche alla vera identità della misteriosa signorina Stalker. Quest’ultima e la Moran erano talmente sulla stessa lunghezza d’onda da apparire, per alcuni versi, la medesima persona. Infatti le due allieve si sentono così affezionate alla signorina Stalker, da dimenticarsi che non l’hanno mai conosciuta.

Brillante la strategia narrativa utilizzata per raccontare la biografia della protagonista. L’iniziale assaggio che si dà, non è che la timida scorza di una personalità esuberante e coraggiosa, ricostruita con perizia dai ricordi delle allieve. Sicuramente l’elaborazione del genere è stata portata a termine con originalità e competenza. Gli obblighi sono stati rispettati in toto, peccato che la descrizione fisica sia stata sacrificata a pochissime righe. Debole pertanto il collegamento con l’icon ricevuta.
Il periodare è ben articolato e la narrazione scorre molto bene. Peccato per degli errori facilmente evitabile con una rilettura: delle ripetizioni, più di un paio le sviste ortografiche.
Refusi grammaticali da rivedere a parte, la fanfiction rimane encomiabile. Riesce a mandare un messaggio senza scadere nei luoghi comuni di un film come The Mona Lisa Smile, con il quale ha delle linee comuni.

Catherine O. Moran, nata e vissuta [...] nel quale però Catherine Moran [...] all'impegno di Catherine [...]agiata, Catherine Moran studiò [...] Catherine viveva [...]La stessa Catherine: in cinque periodi di seguito, il nome di Catherine è ripetuto ben sei volte;
poco creativo che il liceo offriva alle studenti: qui c'è un errore di genere, doveva essere alle studentesse;
o educare un figlio secondo i canoni dei suoi progenitori, ma non ha una sua creatività interiore, un pensiero o un'intuizione da donare a quel figlio?: qui il soggetto è la donna, e se si usa l'aggettivo possessivo suoi/sua, i progenitori e la creatività sono del figlio. Vanno cambiati con propri/propria;
un settimanale locale, per il quale scrive: il settimanale non è una persona, quindi va cui;
di studio universitaria: è stata dimenticata la trascrizione del punto fermo;
E' proprio: ovviamente la terza persona singolare del verbo essere va accentata, non apostrofata. Se non si sa come accentare una maiuscola, bastava anche una semplice ricerca su internet. È molto semplice il codice da digitare sulla tastiera per la e con l'accento grave: ALT+0200;
Termina modo silenzioso: omissione di un termine;
condividevano un grande per certi: pure qui c'è un'omissione di parola;
mettere in scena era un'idea: in questo periodo si consiglia semplicemente di aggiungere una virgola tra scena era;
Imparammo anche a leggere anche certi: grave ripetizione di anche;
il cui cognome da nome da nubile era: ci sono delle parole in più.

1. Grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura7.62
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon9
3. Rispetto e utilizzo degli obblighi9.5
4. Elaborazione del genere biografico.10
Totale: 36.12/40Media: 9.03



Nunca Más
di GirlWithTheGun

Maria Elena è una, nessuna e centomila
vittime della tragica Notte delle matite spezzate
imageFelipe è d’accordo con me: dice che è una buona idea eliminare settembre, dimenticarselo, fare come se non esistesse. E allora noi faremo così.image


Questa è una storia che non si dimentica, perché imprime con violenza le sue parole nella mente di chi la legge.
È una testimonianza, una riflessione o un incubo quanto mai attuali. La forza della sua attualità sta nella lucidità della narrazione, nel carattere sempre critico di chi la racconta sebbene ci sia un coinvolgimento emotivo pazzesco. La rappresentazione dell’orrore non ha nulla di eccessivo o viscerale. I toni sono impietosi e puntuali, senza cadere nel grottesco. Perché la crudeltà di quello che si racconta non ha bisogno di esasperazioni, fa già male così. E poi c’è quello stile nitido ed emozionante che, attraverso la riflessione costante di Carmen, fa rivivere in prima persona al lettore gli eventi descritti. Alla fine del racconto, le lacrime della primogenita della famiglia de Acha scorrono anche sul volto di chi legge.
Ma chi è il vero protagonista della vicenda? Carmen, Maria Elena o la pugnace gioventù argentina? La caratterizzazione di ogni personaggio citato nella vicenda è riuscita alla perfezione: Elenita e la sua ideologia troppo grande per essere contenuta in un corpo così esile, Carmen e il suo amore e odio nei confronti di una sorella che forse è più una figlia, l’Argentina dittatoriale che inghiotte e tortura gli avversari politici senza discriminazione di sesso o età.
L’elaborazione della biografia è studiata nei minimi dettagli, perché ogni informazione-tassello è fondamentale per la storia. La scrittrice attraverso Carmen de Acha mette a fuoco l’esistenza di Maria Elena fino alla sua morte, compiuta da ignoti esecutori dello Stato. Ma tutti ne restano vittime, a partire dal padre di Felipe che pur di non far subire le atroci violenze al figlio, compie un atto contro natura e lo uccide con la propria mano. Un velo di dolore implacabile cade sui sopravvissuti: dalla madre che dopo anni si trascina fuori dal letto a Carmen che a distanza di moltissimo tempo stenta ancora a ritrovare il sonno.

Parlare di originalità della trama appare un po’ indelicato. Come già ribadito, la struttura narrativa è stata studiata con dovizia, ed è perfettamente riuscita. Il genere biografico è reso alla perfezione così come l’elaborazione dell’icon e il rispetto di tutti gli obblighi. Stile, registro lessicale, introspezione, caratterizzazione dei personaggi sono gestiti in modo maturo e impeccabile. Qualche leggera imprecisione grammaticale ha inficiato l'en plein di voti, ma bisogna comunque ribadire che questa storia è sicuramente uno dei lavori più belli ed entusiasmanti mai letti.

bionda da oro filato: semmai, come oro filato;
cosa dolce a guardarsi mi dava: serve una virgola tra guardarsi mi;
Avevo nemmeno undici: manca la negazione non prima del verbo avere;
a sentirsi stanca della stanchezza che: fastidiosa ripetizione stanca/stanchezza;
ad intimarle/ad un pugno: la d eufonica va apposta solo in caso di vocali uguali, come ed ecco o ad aggiungere;
E’ questo: ovviamente la terza persona singolare del verbo essere va accentata, non apostrofata. Se non si sa come accentare una maiuscola, bastava anche una semplice ricerca su internet. È molto semplice il codice da digitare sulla tastiera per la e con l'accento grave: ALT+0200.

1. Grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura8.85
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon10
3. Rispetto e utilizzo degli obblighi10
4. Elaborazione del genere biografico.10
Totale: 38.85/40Media: 9.71



Quando ogni istante sembra infinito
di KumaCla

Penelope è un nome, un mito, un destino nefasto di attesa,
nonché una protagonista e una meravigliosa storia.
imageFu in quel momento, mentre la notizia passava rapida di bocca in bocca, che Penelope si chiese se più che un dispetto, il suo nome non fosse stato un presagio. Un presagio di solitudine e attesa.image


Quando il padre sente starnazzare come un’anatra la propria bambina in fasce, la scelta di come chiamarla viene spontanea. L’evento è sottolineato in modo simpatico, quasi a confondere il lettore sul complesso destino che invece è stato scritto per questa figlia arrivata in ritardo.
Il tema topico dell’attesa, quindi, è presente seppur implicitamente ancor prima che Penelope venga alla luce.
E proprio lei, durante lo studio dell’epica greca, sente di non meritare la condanna legata al proprio nome, ma tuttavia non sa come combattere contro il timore di restarne vittima. Cerca di scongiurare ogni ostacolo che possa intralciarla e farla aspettare, inerte. E quando Thomas, l’uomo sposato proprio perché al contrario di molti si era sempre dimostrato puntuale, accetta l’incarico di corrispondente estero in Afghanistan, il destino sembra compiersi definitivamente. Penelope Woodhouse cade in uno stato di depressione catatonica alternata a un’instabile emotività.
È fragile e volubile, questa giovane donna, tant’è che minimizza l’adulterio commesso un po’ per ripicca, un po’ riscatto. La solitudine viene leggermente esorcizzata dalla presenza di Fernando, ma giusto il tempo di un rapporto sessuale. Non è il senso di colpa che subentra successivamente, per lei l’uomo che giace addormentato sulla sponda di Thomas, non ha rappresentato niente fin dall’inizio.
Abbandonata si abbandona a propria volta nel vortice dei ricordi, tra i fumi delle troppe sigarette e i postumi di una sbronza. Rilegge tutto il rapporto con il marito alla luce di quell’incubo che l’accompagna da sempre. Alla fine si arrende all’evidenza della predestinazione che non poteva in alcun modo eludere.
Penelope non ripone grandi aspettative nel futuro, ma ora che sembra aver accettato la propria condizione di attesa, non può che continuare a sopravvivere. In sua difesa bisogna dire che purtroppo con i tempi è sempre stata molto sfortunata. La metropolitana londinese che salterà in aria stranamente arriva puntuale in stazione, e Penelope si accorgerà troppo tardi che quell’uomo inquieto e sospettoso che si guarda attorno sia un terrorista.
Ma quella morte paradossalmente emblematizza il proprio salvataggio, l’unica in grado di porre fine alla sua asfittica solitudine d’attesa.

L’originalità della trama è buona, ma la genialità la si trova principalmente nel tema affrontato. Il connubio nome e predestinazione è trattato in modo chiaro e profondo. Tutti gli obblighi sono stati rispettati in modo esaustivo e brillante. Per l’elaborazione del genere biografico è stata gradita la tecnica di iniziare dalla conclusione, dipingendo brevemente una scena di massa, per poi presentare Penelope Woodhouse dalla nascita e infine accompagnandola durante l’adolescenza e l’età adulta. La morte, come già detto, rappresenta la cessazione di un’attesa, mentre al centro dell’indagine della fanwriter c’è lo sviluppo. Iniziare in quel modo è quasi voler sottolineare che la morte della protagonista è avvenuta, ma certamente non è stata quella l’evento più importante della sua esistenza. L’unico passaggio poco attinente con il tema dell’attesa è la parte del collegio. Sarebbe stato preferibile un altro evento.
Dettagliata la descrizione dell’icon, quindi della parte estetica di Penelope così come immortalata nell’immagine, e veramente ottima anche la rielaborazione del carattere e della storia in sé.
Un passaggio sicuramente da ricordare si trova nella penultima sequenza, quando stralci di dialogo sono intervallati da alcune parole che, se lette di seguito, vanno a comporre una frase.

L’unico neo di questa storia di notevole confezione è senza dubbio la punteggiatura. Troppe virgole omesse in periodi sia lunghi che brevi. Il consiglio classico ma intramontabile è di rileggere ad alta voce la storia, dando le giuste pause. Sempre meglio una virgola in più che una in meno!

la neo madre teneva in braccio: neomamma va tutto attaccato;
Per questo al compimento del suo settimo anno d’età prese la difficile ma irremovibile: serve una virgola tra d'età prese;
Seduta sul sedile della macchina di famiglia Penelope smise: serve una virgola tra famiglia Penelope;
di quelli in vecchio stile in cui venivano: serve una virgola tra stile in;
sbarre di ferro che solo la ansia riusciva a vedere la imprigionavano: omissione di apostrofo in la ansia e di virgole tra ferro che + vedere la.
sue membra nude si alzò: serve una virgola tra nude si;
I vestiti del giovane e avvenente spagnolo che la corteggiava ormai da mesi giacevano: serve una virgola tra spagnolo che e un'altra tra mesi giacevano;
cosa stesse cercando fece vagare: serve una virgola tra cercando fece;
Una volta che hai atteso anche solo per un secondo attenderai per: serve una virgola tra secondo attenderai;
lasso di tempo la tua esistenza lo saprà: serve una virgola tra esistenza lo;
Aspetta ti dirà e tu lo farai: servono due virgole una tra aspetta ti e l'altra tra dirà e;
Senza nemmeno alzarsi si tolse: serve una virgola tra alzarsi si;
Alla fine, se ti sposerai Daffy Duck, tuo marito ti lascerà: serve una virgola tra sposerai Daffy (Daffy Duck non è il complento oggetto di sposarsi!).

1. Grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura8.3
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon9.5
3. Rispetto e utilizzo degli obblighi10
4. Elaborazione del genere biografico.9.5
Totale: 37.3/40Media: 9.3




Classifica
1° vincitrice Nunca Más, di GirlWithTheGun - linkstoria
2° vincitrice Il gatto in un appartamento vuoto, di LaRoss - linkstoria
3° vincitrice Quando ogni istante sembra infinito, di KumaCla - linkstoria
4° vincitrice La signorina Stalker e i fantasmi, di Harriet - linkstoria
5° vincitrice Dio è vestito di giallo, di Ulissae - linkstoria


Premi

CODICE

CODICE
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CODICE
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CODICE
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CODICE
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CODICE
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Edited by Alexluna - 19/3/2011, 20:10
 
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_Yael_
view post Posted on 18/3/2011, 21:20     +1   -1




Io sono davvero impressionata! sono su questo forum (tra tira e molla) da due anni ormai e non ho mai visto niente del genere. Certo non ho letto le storie, quindi non so dire come siano, ma dai giudizi e dalle votazioni, sono rimasta quasi scioccata (in positivo, s'intende). Tra l'altro, a onore dei partecipanti, va detto che non ho mai visto Alex dare voti così altri, anzi vi posso assicurare che sia una dei giudici più puntigliosi e ristretti nei voti che ci sia su questo forum (senza offesa Alex eh :P E senza togliere nulla agli altri giudici xD) Perciò direi che siete stati davvero eccezionali, per ottenere dei risultati così! Sono davvero curiosa di leggere le vostre storie!
I miei più sinceri complimenti!
 
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LaRoss
view post Posted on 18/3/2011, 21:28     +1   -1




Complimenti a tutte!
Ragazze, io sto uscendo, quindi pubblicherò domani mattina per le cinque *O*
Comunque prometto che leggerò al più presto e commenterò tutto <3
 
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KumaCla
view post Posted on 18/3/2011, 21:28     +1   -1




Sono senza parole, ecco.
Dire che sono felice sarebbe un eufemismo.
Penelope, la mia Penelope, non credevo riuscisse a portare a casa un punteggio così alto.
La punteggiatura, eh già. E' il mio tallone d'Achille, senza dubbio. Ti ringrazio, Alex, per il giudizio: è davvero professionale, ne farò sicuramente buon uso per migliorarmi.
Non vedo l'ora di leggere le storie delle altre partecipanti, sembrano (e di sicuro lo sono) così belle.
Ringrazio inoltre Crì per la targhetta: è splendida.
 
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Ulissae
view post Posted on 18/3/2011, 22:09     +1   -1




Ale, mi scuso per la grammatica. Mi faccio schifo da sola. Quell'apostrofo osceno potevo tranquillamente evitarmelo D:
Per quanto riguarda la biografia, ormai mi ero imbarcata nell'epistola/diario, quando mi sono resa conto del limite era ormai troppo tardi, mi ero affezionata troppo a Leonardo e a Dante per lasciarli soli ♥ -e ti assicuro che è stata la prima volta che ho pianto per il finale ç_ç
E poi, lo sai, sono una feticista del genere storico :3
Perciò mi piglio il quinto posto con enorme orgoglio!

Per il resto, ragazze, sono qui da praticamente più di un anno e mezzo e sto dietro alle quinte e posso assicurarvi che Ale è probabilmente la più puntigliosa (♥) e tirchiona (♥) delle giudici, e io stessa sono stupita da questi voti -compreso il mio.
Il 2012 si sta proprio avvicinando :b0:
Perciò sono anche curiosissima di leggervi!
 
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Carol24
view post Posted on 18/3/2011, 22:17     +1   -1




Complimenti a tutte! :)
 
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Ulissae
view post Posted on 18/3/2011, 22:58     +1   -1




Pessima come sono ho corretto e ho postato subito .w.
Dio è vestito di giallo
 
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Alexluna
view post Posted on 18/3/2011, 23:05     +1   -1




Selvy, ma figurati se mi posso offendere. xDDD

Cla, non c'è di che, mi raccomando prima di postare aggiusta tutto. ;)

Lalli, come hai potuto ben vedere, mi sono imposta e ho fatto scrivere vincitrice e non classificata, perché per me quei voti hanno un'importanza molto relativa.
Brava che hai subito postato, ma posso chiederti di togliere il mio commento dalla storia? Vorrei lasciarlo in risposta per la segnalazione. (:
 
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Ulissae
view post Posted on 18/3/2011, 23:06     +1   -1




Faccio subito, cara :)
 
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Alexluna
view post Posted on 18/3/2011, 23:37     +1   -1




Ah, vorrei precisare che le immagini che ho scelto per i bannerini dei vincitori, sono sempre della carissima Boundary. <3

(Cla, quella è proprio la Penelope dell'icon *o*)
 
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LaRoss
view post Posted on 19/3/2011, 05:22     +1   -1




E Alex, ancora grazie. Per la velocità e la precisione che hai impiegato per svolgere il tuo lavoro. Non c'è niente da dire, tu come fanwriter mi ha sempre inquadrato benissimo!

Ross
 
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OrangeLoLLipop
view post Posted on 19/3/2011, 08:59     +1   -1




Complimenti a tutte, ragazze! Appena tornero' a casa correro' a leggere le vostre storie!
 
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FrogWriter
view post Posted on 19/3/2011, 10:36     +1   -1




Complimenti a tutte ragazze! Risultati magnifici, non c'è che dire. Cercherò di leggere al più presto le vostre storie appena le pubblicherete (ieri ho iniziato a leggere quella di Laura, ma la stanchezza mi stava facendo capire ben poco, perciò appena posso me la rileggo con calma). (:
 
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Harriet
view post Posted on 19/3/2011, 14:50     +1   -1




Oh, cavolo, è un giudizio meraviglioso e sono onoratissima! E grazie anche delle varie segnalazioni, che mi appunto subito.

Complimenti a tutte quante... E grazie davvero ad Alex per aver avuto l'idea di questo contest. Per me non è stato semplice: mi ha costretta a misurarmi con cose che non mi sono troppo familiari, a partire dal genere. Ma è stata un'esperienza molto interessante, e mi ha dato modo di scrivere su un personaggio e alcuni temi a cui tengo moltissimo.

Prometto di leggere tutte le altre storie in gara!**

La mia è qui:

La signorina Stalker e i fantasmi

Edited by Harriet - 19/3/2011, 15:17
 
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19 replies since 18/3/2011, 21:04   398 views
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