Contest Collapsing Night - II Edizione

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Alexluna
view post Posted on 18/3/2012, 20:40     +1   -1




Risultati Collapsing

Night - II Edizione

Contest: Contest Collapsing Night - II Edizione
Partecipanti: perdita, PattyOnTheRollercoaster, su_ni, Ale HP, KumaCla, Aelite, Ranerottola, Ulissae‏
Risultati a cura di: Alexluna
Per prima cosa: scusate l’imperdonabile ritardo! Ringrazio di cuore le ragazze che hanno spedito le storie per questo complicato contest e che con pazienza mi hanno linciato solo in privato. Alcune di voi troveranno nell’elenco degli errori grammaticali il commento “Punteggiatura errata nei dialoghi”, ebbene, vi rimando a questo esauriente schemetto scritto da Nefene e Acardia.
Sono una dilettante come voi, ovviamente, quindi questi giudizi prendeteli senza farvi influenzare troppo. Tutti i racconti in gara erano frutto di un grosso lavoro di ricerca e di raccolta delle informazioni, questo almeno è quanto mi è sembrato dalla lettura. Comprendere, interpretare e analizzare i vostri lavori ha richiesto tempo e un dispendio di energie non indifferente. A volte usare impeccabilmente la grammatica non basta per scrivere un racconto emozionante. È capitato anche qui che delle storie con gravi sviste ortografiche mi emozionassero più di altre scritte meglio.

I banner arrivano domani!


Sii più di quello che sei di perdita

vvGuardò fuori dalla finestra. Roma si estendeva davanti a lei. Splendida città, regina del mondo.
Rimpianse la tranquillità della sua Inghilterra, ma non riuscì a pentirsi di aver incontrato Gabriele.
vv-2


La storia si presenta come il ritratto di un amore tra il poeta/scrittore D’Annunzio e una delle ipotetiche amanti, Catherine Bell. Sebbene l’aspetto dell’interazione storica e originale sia lodevole e lo stile rimanga facile da seguire, il racconto originale inciampa già a poche righe dall’inizio tra segni d’interpunzione e scollegamento periodale.
Lo svolgersi degli eventi è lineare, ma i personaggi fanno sfilacciare il bandolo della matassa in maniera fatale. Il personaggio di Catherine è contraddittorio dall’inizio e lascia attoniti alla fine con quella lettera che ha ben poco di credibile: dapprima si lascia illudere facilmente, poi nella suo atteggiamento scostante si scopre disincantata. L’amore è qualcosa che toglie lucidità al reale ma qui sembra più bipolarismo andante, soprattutto perché la sua arroganza regge su un’insicurezza palese che sfoggia a momenti alterni e affatto distanti l’uno dall’altro. D’Annunzio invece appare imporporato nei cliché della sua filosofia: sembra l’incarnazione di un aforisma più che un esteta e letterato e uomo di patria, e emotivamente parlando c’è un’introspezione marginale che fa cogliere poco e dà l’impressione che sfugga al controllo dell’autrice.
La fine è sbrigativa quasi, molto lasciata al non detto e a un ipotetico futuro piuttosto poco immaginabile, visto che prima sembrava che la protagonista era rimasta bloccata tra il non poter far ritorno al paese natale e un altro in cui non c’è più nulla che la trattiene. In questo senso risulta debole e le parole nella lettera ancora meno, visto che confermano la contraddizione del personaggio di Catherine. Purtroppo tutta la storia è un po’ un vuoto, un susseguirsi di carenze che non vengono colmate ma anzi si accumulano senza arrivare davvero a un qualcosa di concreto.
Gli obblighi sono stati rispettati in pieno.

E': ovviamente il verbo essere non va apostrofato, ma accentato. Per ottenere la "È", anziché cercare sui Simboli, basterà digitare alt+0200 sulla tastiera.
Vide suo marito avanzare e porgergli la creatura: porgerle.
qual'è: l'apostrofo non va perché siamo davanti a un'apocope vocalica.
Si: l'avverbio di affermazione va con l'accento ().
ed il vestito/ad una bambola/ad interrompere/ed il cielo/Ed aveva/ed allontanandosi/ed il cuore: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio). L'errore è ripetuto più volte nel testo.
dall'Inghilterra_____e: ci sono molti spazi in più tra Inghilterra e la congiunzione.
quando era ancora in vita. Quando era ancora una: ripetizione.
Quella sera, si: virgola sconsigliata, perché spezza eccessivamente la frase.
Prese posto in uno dei tavolini lanciò uno sguardo: manca un connettivo logico o un segno di interpunzione prima del verbo lanciare.
O certo: forma corretta oh, certo.
Ti ha circuita vero?: virgola assente prima di vero.
: di’ è l'imperativo di dire; significa giorno.
te lo posso assicurare però: virgola assente prima di però.
nell'atrio. Uscì dall'atrio: ripetizione del termine atrio.
se: il pronome personale tonico va accentato ().
→ Spazio talvolta assente prima e dopo le virgole
→ Punteggiatura errata nei dialoghi

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura5.05
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon7.5
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 22.55/30Media: 7.52


Amor vincit omnia di PattyOnTheRollercoaster

vvAveva fascino. Michelangelo si fermò a pensare qualche istante. L’unica cosa di quel ragazzo che non gli andava a genio erano gli occhi, troppo brillanti per essere inseriti nei suoi dipinti, un colore troppo freddo per i suoi abituali toni caldi.vv-2


Una serie di rimandi e analessi rendono la fanfiction un intersecarsi di cerchi. L’intreccio di per sé non è complicato, ma la scelta di spezzare in continuazione la vicenda attuale usando l’analessi per spiegare il presente crea suspense e curiosità. I piani temporali poi, si collegano con molta fluidità e questo permette di mantenere sempre alta la concentrazione.
Sufficiente rilevanza viene data allo spazio, che spesso diventa lo specchio interiore dei sentimenti di Fiorenzo. Sebbene la narrazione non sia in prima persona, il punto di vista è comunque filtrato dall’animo del protagonista, straziato e spaventato non tanto dalla condanna che aspetta, quanto dall’irruenza del sentimento per Caravaggio che l’aveva spinto a uccidere un uomo.
Si può parlare quasi di paysage d'âme, cioè di paesaggio d’anima; è possibile trovare delle corrispondenze simboliche tra la cella fisica dove è recluso Fiorenzo e la prigione del suo cuore.
Davvero ben confezionata l’ultima sequenza. Ricca di pathos la frase di chiusura.
Doveroso un appunto su alcune scelte lessicali poco riuscite. A volte sembra di trovare dei tentativi di liricità nella prosa, come qui: nebbia calda, si dispose fra loro come in un sogno, dolce e umido. Molti sono gli sforzi per immaginarsi un sogno umido.
Nel corso di una riflessione, viene detto: Scaricare la colpa su di lui, dicendosi che lo aveva soggiogato, che lo aveva reso fedele e servile come un cagnolino, sarebbe stato semplice, ma Fiorenzo non ci avrebbe mai creduto nel profondo di sé. Non era mai stato una persona che si faceva comandare, ma certo era un uomo rispettoso. […]. Tale ponderazione finisce poi così: No, la colpa era solo sua, che si era lasciato rendere schiavo. Ci si trova quindi davanti a un’incoerenza narrativa che confonde un po’.
Gli obblighi sono stati tutti rispettati.


Dietro quelle sbarre chissà cosa lo stava attendendo? Quale mostro?,: sbagliato uso dei punti di domanda.
abbandonando il capo sulla pietra: errore di preposizione (contro la pietra).
già da un mese che si trovava lì ... si sentiva già un condannato: ripetizione.
facendo piegare con il viso quei folti baffi: errore di logica. Non è il viso a far piegare i baffi, quanto magari il movimento della bocca.
→ Ripetizione di Fiorenzo nel primo flashback
ad olio/ed ossa/ad un amico/ad un’occhiata/ad una cassa/ad un uomo/ad un uragano: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio). L'errore è ripetuto più volte nel testo.
sua passione ... suo padre ... Nella sua: abuso dell'aggettivo possessivo.
sfondo che vedeva le .... e nel cielo sul fondo: ripetizione.
annoiato, e leggeva i fascicoli che riguardavano il caso di quel giorno con disinteresse: errore di lessico - era stato già sottolineata la noia del giudice.
No signore/Sì signore: assenza della virgola dopo no e .
aderì con la schiena sulla sedia: errore di preposizione (aderire a)
Nonostante questo il suo corpo: assenza della virgola dopo questo.
gli tremavano forte prese: assenza della virgola dopo forte.
Michelangelo fece un grugnito: appunto lessicale - era preferibile un altro verbo al posto di fare.
avverrà Lunedì: i nomi dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno non richiedono la maiuscola.
omicidio a danni: errore di preposizione (ai).
E’: ovviamente il verbo essere non va apostrofato, ma accentato. Per ottenere la "È", anziché cercare sui Simboli, basterà digitare alt+0200 sulla tastiera.

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura6.3
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon8
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 24.3/30Media: 8.1


Viel Glück di su_ni

vv“Rukhelson,” rispose secco. “Levi.”
Il tedesco annuì.
“Polacco,” constatò mite.
“Ebreo,” lo corresse Levi seccamente. La parola precipitò nell'ascensore come una bomba terra-aria.
vv-2


La sintassi è lineare, con un uso delle subordinate sufficiente e puntuale. Il ritmo del racconto è irregolare dall’inizio alla fine con l’alternarsi di scene, pause, ellissi, sommari e analisi. La narrazione fluisce tranquilla, ma alcuni paragrafi forse meritavano più incisività.
L’incipit è forse quello più esauriente e ben costruito di tutte le storie in gara. Dai primi paragrafi vengono rivelati gli elementi chiave per capire la psicologia di Levi. Il quadro della strage polacca viene presentato attraverso i ricordi del protagonista a dieci anni.
Dopo la scena col soldato Beckenbauer, che inaspettatamente lo risparmia da una morte sicura, e la fin troppo fugace apparizione di Jaacov, c’è un ellissi temporale e la vicenda riprende quando Levi è ormai diventato un giovane uomo. Levi Rukhelson ha ceduto il posto a Levi Cavendish. Di quel bambino impaurito rimasto orfano e miracolosamente sbarcato in Inghilterra non c’è più traccia. Levi Cavendish, meticoloso inglese, conduce una vita ordinaria o almeno fino a quando l’arrivo di un collega tedesco non gli riporta bruscamente alla mente il suo passato.
Inizia la ricerca di Beckenbauer e Levi fa la spola tra l’Inghilterra e la Germania. È un viaggio che dura molti anni e che sembra più impossibile del previsto. Ma non si tratta di un viaggio solo fisico, è soprattutto un viaggio intimo, che gli permette una presa di coscienza e una metabolizzazione del passato. Trovare il soldato che l’ha graziato è una dolorosa riscoperta del vecchio se stesso.
Se in apertura la protagonista era la guerra e poi subito dopo diveniva Levi il perno della vicenda, il terzo fulcro è indubbiamente Beckenbauer.
Quando finalmente l’ebreo e il tedesco si ritrovano a distanza di anni, la scena raggiunge un buon pathos.
Nel momento in cui l’ex soldato ha donato un’altra possibilità a Levi Rukhelson, per lui tutto è andato in declino; ma davanti all’adulto Levi Cavendish, ecco che tutto viene letto con un’altra ottica e dà valore al gesto passato.
Qualcosa di buono l’ha davvero combinato nella sua vita. Beckenbauer è la rappresentazione del reduce disadattato, che si scontra con l’incapacità della gente rimasta a casa di comprendere le atrocità viste e commesse. Ma forse l’essere allontanato dall’esercito nazista per collaborazionismo non aveva mai gravato come un’onta. Beckenbauer non è comunque dipinto come un santo. Lui, la guerra, l’ha combattuta e di innocenti ne ha uccisi più che salvati.
Da quell’incontro l’ombra del passato che gravava su entrambi comincia a farsi meno pesante.
Lo stile è privo di fronzoli e la contestualizzazione approfondita sufficientemente. Il modo scarno tende anche a grande oggettività e garantisce un tono antiretorico del narratore. La psicologia di Levi emerge dal suo comportamento e resta al lettore il compito di interpretare le sue azioni. Il carattere di Beckenbauer affiora invece dai dialoghi. Ben gestita la mescolanza tra la sintassi asciutta, la lingua, il registro del parlato quotidiano e alcune espressioni in lingua straniera.
Il finale, quindi l’interazione tra Levi e Beckenbauer, è la parte narrata con maggiore trasporto e si legge con velocità. Forse per le scelte lessicali – perché il contenuto è importante per l’elaborazione del genere biografico –, l’interesse scema durante il riassunto dell’infanzia inglese di Levi. Il consiglio è di rivedere e vivacizzare quella sequenza.
Gli obblighi sono stati pienamente rispettati.


ad ogni/ed io: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio).
prima di baciarla per la prima: ripetizione.
E': ovviamente il verbo essere non va apostrofato, ma accentato. Per ottenere la "È", anziché cercare sui Simboli, basterà digitare alt+0200 sulla tastiera.

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura9.1
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon8.5
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 27.6/30Media: 9.2


Il mostro di Portici di Ale HP

vvElena tenne lo sguardo fisso sulle sue mani, cercando le parole adatte per dire ciò che provava. Però, purtroppo, le parole adatte non esistono mai, e mai esisteranno.
Esistono solo parole belle, parole brutte e parole non ricambiate. E quelle di cui Elena aveva paura erano quest’ultime.
vv-2


La prima cosa che ci si chiede a fine lettura è: e l’elemento biografico che era il tema del contest?
Come stabilito nel bando, bisognava raccontare i momenti più importanti della vita di un personaggio inventato, accompagnati da un’analisi caratteriale e fisica. Se dell’aspetto fisico qualcosa emerge, di quello caratteriale molto poco e del primo, purtroppo, non si può dire lo stesso. L’inizio in medias res presenta Elena, la protagonista del racconto, già adulta.
Lo spazio in cui si svolge la vicenda non va per forza descritto nei minimi dettagli, però delineare anche solo spartanamente la dimensione spaziale era importante. A Portici è regalata una breve menzione. Della casa di Eleonora si sa che esistono un salone e una stanza. Una maggiore attenzione alle descrizioni avrebbe aiutato il lettore a visualizzare le scene che si sono susseguite con una velocità un po’ eccessiva.
C’è grande confusione anche nella presentazione dei personaggi oltre che nella costruzione dell’intero intreccio narrativo.
Quello che emerge dai dialoghi è insufficiente. Dialoghi peraltro “senza sugo” – dovevano essere importanti per spiegare sia la vicenda sia per il carattere dei personaggi – che risultano scialbi, poco realistici e poco informativi.
L’idea della storia era davvero molto intrigante e l’interesse amoroso di Elena nei confronti di Eleonora, su cui si poggia lo scandalo, è stato gestito in modo affrettato. Il lettore non fa in tempo a finire una sequenza e a metabolizzare l’azione, che nel paragrafo successivo tutto viene ribaltato. Il che, di per sé, non dovrebbe costituire un difetto, ma in questo caso c’è stato poco polso nel narrare la vicenda.
Lo stile è ancora acerbo, ma c’è sicuramente tanto potenziale. Il consiglio è di scegliere con più accuratezza il registro lessicale e allenarsi su dialoghi, descrizioni e caratterizzazione dei personaggi.

quando arrivo alla grande strada: arrivò.
Salone: maiuscola ingiustificata.
ragazza non conosceva ... non conosceva: ripetizione.
ad Eleonora/ad esso/ad ogni/ad Elena/ed uno/ad un servo: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio). L'errore è ripetuto più volte nel testo.
alla normalità, con una ribellione: virgola errata.
che non sembravano di aver capito: la preposizione 'di' è superflua.
sentisse dei passi veloci e leggeri camminare verso il portone, per poi aprirlo: qui c'è un problema di logica; l'ultimo pezzo ("per poi aprirlo") è collegato male.

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura7.85
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon7.5
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico6
Totale: 21.35/30Media: 7.12


Voci di KumaCla

vvI segnali erano chiari e posati con cura sul suo comodino: libri sull’arte del teatro, opuscoli informativi, volumi di antiche tragedie tra cui spiccava la Medea di Euripide.
Mia madre temeva che si sarebbe persa. Ricordo che diceva che Marja non sarebbe sopravvissuta ai suoi personaggi. Scioccamente non le ho mai dato retta, anzi l’ho più volte incolpata di volerle tarpare le ali.
vv-2


Voci è una storia dolorosa, autentica e senza lieto fine, scritta con uno stile che crea dipendenza. Al lettore la facile scelta di giudicare o di fermarsi a riflettere, di crederci o di identificarsi.
Marja è la protagonista indiscussa di una tragedia moderna, con un corpo troppo fragile per contenere la sua passione lacerante per il teatro e la sua pazzia – o genialità? Marja è una creatura che non riesce a controllare quei modi esuberanti e canalizzarli nei personaggi da interpretare; così si consuma giorno dopo giorno, senza che gli altri se ne rendano conto.
Per lei, lo spazio e il tempo si deformano, i confini si dilatano e la realtà si trasforma in una surrealtà carica d’angoscia.
La narrazione è veloce e incessante, ricca di “concretezza quotidiana” e di scene fortemente visive. Tereza, il narratore, espone la vicenda di Marja regalando tanta drammaticità. Descrive con perizia gli ambienti, le sfumature psicologiche e lascia emergere dai dialoghi che riporta le sue impressioni.
Anche la società russa e le dinamiche del GITIS sono ben descritte, rendendo il racconto – a metà tra il romanzo e una sorta di monologo interiore – più realistico possibile.
Il lessico, però, a volte sfugge al controllo e l’utilizzo di termini come pinguedine e genitrice stonano nel contesto. Una frase in particolare risulta particolarmente ostica, forse un tentativo poco riuscito di lirismo: , si aggrappava a un millesimale frammento di tempo scisso dal passato e dal futuro e così, sottratta dalla continuità del divenire.
Obblighi rispettati pienamente.

l’appoggio nel nodoso: errore di preposizione (del).
Dagli uno: errore di articolo (dall'uno).
ad osservarli: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio).
grandi occhi grandi: ripetizione.
dagli altri bambini, di gran lunga meno problematici di quella bambina: ripetizione.
Raggrinzita, con la pelle chiara incartapecorita e il volto segnato dalle rughe: errore di lessico - si fa presente per ben tre volte il difetto della pelle rugosa.
sopperivamo la nostra: errore di preposizione (sopperire a).
A Mosca le strade erano impraticabili tanta la gente: assenza di virgola prima di tanta.
dei: le divinità sono dèi.
Sono malata mia cara Tereza e non ci sono cure: assenza di virgola prima di mia e dopo Tereza.
non cosa sto dicendo: omissione del verbo sapere.

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura7.5
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon9
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 26.5/30Media: 8.83


The heart asks pleasure first. Di vergini e di fuoco. di Aelite

vvChissà che futuro da gran signora si immaginava tua madre per te, Virginia.
Hai imparato tutto tardi, tu. A gattonare, a camminare, a dire mamma, papà, cosa per altro inutile dato che né mia madre, né tua madre, hanno mai conosciuto tuo padre.
vv-2


Il primo appunto da fare riguarda l’originalità: ce n'è davvero tanta. E questo non riguarda solo la rivelazione del narratore, ma anche l’evoluzione di Virginia, il personaggio originale e la struttura circolare della vicenda. Gradito il finale alla “Romeo e Giulietta” e la suddivisione ordinata delle sequenze. Altro elemento di forza è sicuramente lo stile della narrazione. Anche se ancora leggermente sporco e con qualche imperdonabile errore a livello grammaticale, lo stile è molto personale e adatto alla contemporaneità della vicenda. Paratassi e ipotassi si fondono in modo armonico e il climax finale contribuisce a ricreare un ritmo eclettico. La scelta lessicale è interessante, dai colori sapidi, peccato che a volte ci si perda in un bicchier d’acqua, specialmente nella scelta degli aggettivi. A titolo indicativo: un'assolata mattina/una sera piovosa. Queste brevissime descrizioni sul tempo, oltre che banali, sono insignificanti.
Il resto delle descrizioni sono invece ben confezionate. La fanwriter riesce quasi a far ascoltare la protagonista che suona il piano, tanto è vivida l’immagine ricreata a parole.
Di Virginia se ne parla dall’esordio, anche se per sentir parlare lei bisogna attendere quasi la fine. E quando lo fa, scagliando quell’invettiva confusa e poco incisiva, raccoglie un grande e inaspettato coraggio. Sempre inaspettato il suo assassinio ai danni della ragazza che ama. Il lettore è talmente stregato da Virginia che è come se avesse vissuto in prima persona il tradimento di Lily, pertanto non riesce fino in fondo a condannarla.
Peccato per i piccoli ma frequenti errori di battitura. Gli obblighi sono stati rispettati in pieno.

ad essere/ad uno: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio). L'errore è ripetuto più volte nel testo.
E': ovviamente il verbo essere non va apostrofato, ma accentato. Per ottenere la "È", anziché cercare sui Simboli, basterà digitare alt+0200 sulla tastiera.
Perchè: errore di accento (perché).
inconciamente: errore di battitura (inconsciamente).
qindici : errore di battitura (quindici).
Si: l'avverbio di affermazione va con l'accento ().
accarezzzassi: errore di battitura (accarezzassi).
avebbe: errore di battitura (avrebbe).
non ti vevo mai: errore di battitura (avevo).
thè: la forma esatta è .
piggia: errore di battitura (pioggia).
piangendo tutte le sue lacrime inneggiò: omissione della virgola prima del verbo inneggiò.
→ Spazio assente dopo i tre puntini di sospensione
→ Punteggiatura errata nei dialoghi

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura6.4
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon9
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 25.4/30Media: 8.46


Geneviève di Ranerottola

vvLa ragazza, infatti, non aveva mai ripreso a parlare da quel lontano giorno a Béziers e, pur avendo un carattere dolce e gentile, nulla e nessuno riuscivano a rompere il suo mutismo. Un solo giorno all’anno la voce della ragazza risuonava tra le pareti della piccola casa in un canto mesto e melodioso: il 22 Luglio, l’anniversario della morte della sua famiglia.vv-2


Questo racconto è ben congeniato. La trama è ricca e studiata, ogni episodio biografico riportato è fondamentale. Non c’è quindi spazio al superfluo, almeno per ciò che riguarda la nuda azione. L’invettiva è molto articola e degna di nota; probabilmente è la scena più toccante dell’intera storia.
Sebbene il contenuto sia buono e fin troppo pieno di spunti, purtroppo ci sono delle pecche a livello di stile e di ritmo. Il registro lessicale andrebbe “svecchiato”; il periodare è eccessivamente complesso, proposizioni di sei o sette righe, talvolta prive di virgole, fanno perdere il filo e l’interesse del lettore cala. La narrazione ne esce quindi appesantita.
La storia troppo spesso assume uno stile più da cronaca che da romanzo. In un racconto originale storico era importante elaborare una fedele ricostruzione dell’epoca scelta, ma lunghe digressioni sui costumi o sulla religione hanno tolto molto spazio alla caratterizzazione di Geneviève. La protagonista purtroppo non riesce a emergere. È una figura taciturna, ma coraggiosa e pronta al sacrificio estremo. Il lettore non ha modo di capirlo da solo e col tempo, perché anziché essere “mostrato” viene “detto”. Gli orrori e le motivazioni delle Crociate hanno la meglio sulla sua crescita emotiva.
Una scena assolutamente da modificare è quella del cadavere della madre, che purtroppo appare troppo statica e priva di pathos. Sembra completamente irreale, a partire dalla reazione di Geneviève, che è solo una bambina.
Le descrizioni sono belle e ben amalgamate nel contesto.
C’è sicuramente un vastissimo margine di miglioramento, perché le capacità sono indubbie!

ad un fuoco/ad essere/ad un boschetto/ed amabili/ad ogni/ad una macchina/ad un mucchio: regola della d eufonica; la cosiddetta 'd eufonica' va usata unicamente in presenza di vocali uguali (ed ecco, ad accettare) e in forme cristallizzate (ad esempio). L'errore è ripetuto più volte nel testo.
un altro sorso di decotto di verbena e valeriana: del decotto.
All’interno Anne riposava ... sciamarono all’interno: ripetizione.
la donna, gli mise: virgola tra soggetto e verbo.
intanto cantava o pregava a bassa voce. La nonna, dal canto suo: leggera ripetizione.
portando fiori ... coronate di fiori : ripetizione.
giocavano i piccoli d’inverno nonché il tavolo: omissione della virgola prima di nonché.
apprendisti dal fornaio mentre Daniel: omissione della virgola prima di mentre.
la sua educazione anzi a coltivarla: omissione della virgola prima di anzi.
canti e preghiere compresa: omissione della virgola prima di compresa.
perciò, la croce è ... la nonna perciò: ripetizione.
l’ immagine: spazio in più dopo l'apostrofo.
rosea bocca: consiglio stilistico - bocca rosea è più da narrazione.
esse fossero buone: consiglio stilistico - il pronome esse è fortemente sconsigliato nella narrazione moderna.
uccidere su tuo comando ma il sangue: omissione della virgola prima di il.
decise da te ma io conosco: omissione della virgola prima di io.
in vita tua eppure: omissione della virgola prima di eppure.
nome del Signore mentre in realtà: omissione della virgola prima di mentre.
per tutti siano essi: omissione della virgola prima di siano.
predecessore Innocenzo la mia famiglia: omissione della virgola prima di la mia.
là dove: laddove.
Quando lasciò le mura Geneviève scoprì: omissione della virgola prima di Geneviève.
Col passare dei giorni più: omissione della virgola prima di più.
si indebolì più il suo spirito divenne: scelta errata del tempo verbale; era preferibile l'imperfetto.

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura5
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon8
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico10
Totale: 23/30Media: 7.6


Amores di Ulissae‏

vv«E tu sei una donna speciale, Laur» sussurrasti, tirandoti su e abbracciandomi con forza. Rimasi sorpresa e solo dopo alcuni istanti ricambiai la stretta, poggiando la testa sulla tua spalla.
«Non lasciarmi mai, Laur» lo dicesti in un soffio, mentre mi accarezzavi i capelli, come quando eri ragazzo.
«Non lasciarmi mai».
vv-2


Il racconto inizia in medias res, quando Laur lascia Publio da solo per l’ultima volta. I fatti – la biografia di Laur, il suo rapporto con Publio e lo scandalo che li ha travolti – vengono recuperati a mano a mano con l’analessi. L’escamotage della lettera è sicuramente molto interessante, peccato che narrando in prima persona non si sia però rispettato uno dei divieti.
Il pathos è forte, e il lettore non può non immedesimarsi con una rapidità sconcertante nel personaggio di Laur. Ascese e cadute, amori corrisposti e non, rapporti di amicizia che hanno tutte le basi per evolversi e che invece rimangano fermi in un’impasse, ripensamenti e furori: questi solo alcuni dei temi affrontati. Nonostante l’io narrante sia proprio la protagonista, bisogna riconoscerne l’oggettività quando parla dei suoi difetti e dei suoi punti deboli.
La ricostruzione storica è attenta e approfondita in modo originale. Sono i piccoli dettagli che fanno la differenza e dimostrano grande conoscenza del periodo scelto.
Purtroppo la forma è poco curata, e questo ha penalizzato tanto il punteggio. L’ipotassi a volte poco armonica rallenta la lettura. Altra pecca è la scelta del lessico: talvolta c’è una ridondanza di sinonimi o un uso eccessivo di aggettivi nelle descrizioni. Quest’ultima critica non vuole andare a invalidare quanto detto in precedenza sull’originalità della scelta dei dettagli. Un conto è la spigolatura caratteriale o il mettere in luce alcuni movimenti o oggetti, un altro è la pignola analisi anche della semplice caduta di una foglia.

Si girò un attimo: il soggetto andava specificato.
Notò di sfuggita il volteggiare lento di un'ampia foglia che si era staccata da una pianta del giardino poco curato: appunto stilistico - pesantezza nell'eccessiva descrizione.
Dal polso il lento sgocciolare del sangue dalle ferite che si era inferta sui polsi sembravano: ripetizione del termine sottolineato ed errore nella costruzione della frase (scritta così sembravano regge il lento sgocciolare).
il viso era disteso un'espressione: omissione della preposizione semplice in.
stringerla a sé/stringendo il suo corpo a sé/Dentro di sé: ripetizione.
passavo il mio tempo seguendo mia madre: per evitare un abuso di aggettivi possessivi, il primo in grassetto è da togliere.
sporchi e scompigliati fossero tu dicesti: omissione della virgola prima di fossero.
Roma per te e Lucio e lì iniziai: omissione della virgola prima di e lì.
alcune semi: errore di battitura (alcuni).
alla ricerca di qualcosa ... con all'interno qualcosa: ripetizione.
andata lei in battaglia i Romani: omissione della virgola prima di i Romani.
rimaneva semplicemente in silenzio / Avvenne così consequenzialmente / Chiusi gli occhi istintivamente e piegai leggermente / sorridendo dolcemente: appunto lessicale - tutti questi avverbi di seguito hanno appesantito la narrazione.
mi accarezzo: errore di battitura (accarezzò).
strise: errore di battitura (strinse).
loro poesie sono gliele hai suggerite tu: errore di battitura (il verbo sono è di troppo).
non verrete verreste mai: errore di battitura - c'è un verbo di troppo.
Iniziasti a frequentare Mecenate a sfuggire: omissione di una congiunzione.
se la tua messe fosse alla: errore di battitura (mente).
la testa affranto: omissione della virgola prima di affranto.
mentre ti vedo scrutare questo mare gelido e sempre agitato dal vento, mi sono chiesta: errore di consecutio.
→ «Non lasciami mai, Laur»: errore di battitura (lasciarmi).
→ Problema punteggiatura nei dialoghi

1. Lessico; grammatica: a) correttezza verbale - b) punteggiatura5.2
2. Originalità della trama ed elaborazione dell'icon8.5
3. Rispetto degli obblighi ed elaborazione del genere biografico8
Totale: 21.7/30Media: 7.23


Classifica


1° Viel Glück di su_ni
2° Voci di KumaCla
3° The heart asks pleasure first. Di vergini e di fuoco. di Aelite


Premi

Fanfiction Contest ~ Collection of Starlight


Fanfiction Contest ~ Collection of Starlight


Fanfiction Contest ~ Collection of Starlight


Edited by Alexluna - 22/3/2012, 01:24
 
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Ulissae
view post Posted on 21/3/2012, 09:29     +1   -1




Grazie mille per i giudizi, Ale *(: sono sicura che avrei potuto dare di meglio, il tempo non mi ha permesso neanche di leggere per bene prima di inviare ne' *(scusa la mancanza di accenti: tastiera straniera) di chiedere a una beta di farlo per me :(

Nonostante questo, sono felice del giudizio e del parere che hai dato alla storia :) cerchero' anche di elidere le parti piu' prolisse XD (la parte della foglia era un tentativo di rifarmi alla sua filosofia, ma il troppo stroppia.
 
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Ale HP
view post Posted on 21/3/2012, 17:38     +1   -1




Sinceramente mi aspettavo peggio xD
E' stata una storia finita in fretta e furia, alla quale avrei voluto dedicare molto più tempo. Una di quelle storie che ti restano nel computer per secoli, insomma.

Quindi, non posso che ritenermi felice del giudizio :D
Ah, ecco la storia pubblicata Click!
 
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PattyOnTheRollercoaster
view post Posted on 21/3/2012, 18:21     +1   -1




:lool:
Sono contenta di come è andata! Soprattutto del fatto che certi dettagli che ho inserito sono stati notati.
Essendo questo il primo-primissimo contest a cui partecipo, devo proprio dirmi soddisfatta.
Ou yeah :smile1:
 
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KumaCla
view post Posted on 21/3/2012, 20:27     +1   -1




Quando oggi pomeriggio Eleo mi ha mandato un sms con scritto "Hai visto che sei arrivata seconda?" non riuscivo a crederci.
Sono così felice! La mia storia (la mia Marja) è arrivata seconda! *______________*
Alex, sai già come la penso sui tuoi giudizi u____u Dire che sono super (?) soddisfatta e concorde con ciò che hai scritto è un eufemismo. Maledetti quegli errori! Devo smettere di farne così tanti. Almeno con le virgole sono migliorata XD
Attendo con ansia le vostre storie ragazze <3 Nel frattempo ecco la mia Voci.
 
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Aelite
view post Posted on 21/3/2012, 21:44     +1   -1




E' il primo contest a cui partecipo dopo tanto, tantissimo tempo. E non mi aspettavo un giudizio così ben strutturato. Ma che dico, perfettamente strutturato! E' esattamente quello che qualunque scrittrice di fan fictions vorrebbe leggere. Temo diventerà una specie di droga.
Virginia è diventata la mia bambina. <3
E...maledetti errori di battitura. Maledettissimi loro. >.> La prossima volta attivo la correzione ortografica, i suoi osceni segnacci rossi e cambio programma di scrittura! ò.ò
A breve pubblicherò la storia.
Un piccolo appunto: il codice per la "è" maiuscola non funziona con la mia tastiera. Mi mobiliterò per cercare un modo alternativo! A costo, ripeto, di cambiare programma di scrittura...!
Grazie, grazie mille.
E intanto mi gusto le altre storie. (Non avete idea di quanto Claudia mi abbia messa in condizioni di desiderare ardentemente di conoscere Marja...!)
...Oddio, la mia Virginia è arrivata terza. Ancora non ci credo. <3
 
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Ranerottola
view post Posted on 22/3/2012, 00:35     +1   -1




Ho amato scrivere questa storia: è la mia prima originale e speravo di fare un lavoro migliore ma... imparerò dai miei errori ;)
Grazie mille per i consigli! Come sempre la punteggiatura resta la mia bestia nera :(
Aspetterò di avere un minimo di tempo per le correzioni che mi hai consigliato prima di pubblicare. Baci baci!
 
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Alexluna
view post Posted on 22/3/2012, 01:27     +1   -1




Aggiunti i banner premio per le prime tre classificate. ;) Sono fatti da me, quindi se vi facessero schifo, potrete dirlo senza problemi. XD
 
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su_ni
view post Posted on 22/3/2012, 01:37     +1   -1




Beh.

Non me lo aspettavo, proprio ieri andavo lagnandomi di quanto la storia fosse pessima.

Ma sono veramente contenta, inutile negarlo. Grazie mille ad Alex, complimenti a tutte le partecipanti, leggerò le vostre storie con moltissimo piacere.

La mia è qui:

Viel Glück
 
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KumaCla
view post Posted on 22/3/2012, 20:43     +1   -1




Alex, sono bellissimi i banner. Almeno, il mio, mi piace un sacco. Grazie mille <3
 
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Aelite
view post Posted on 22/3/2012, 21:48     +1   -1




CITAZIONE (KumaCla @ 22/3/2012, 20:43) 
Alex, sono bellissimi i banner. Almeno, il mio, mi piace un sacco. Grazie mille <3

Ah beh, io del mio mi sono perdutamente innamorata. Come mi sono innamorata di Virginia. <3 Bellissimo, grazie mille! (A breve cercherò di pubblicare anche io, la mia connessione mi odia.)
 
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su_ni
view post Posted on 23/3/2012, 10:29     +1   -1




... Io non li avevo visti... ^^' Che mente eccelsa.

E' davvero carino anche il mio, molto a tema!
 
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Aelite
view post Posted on 25/3/2012, 22:03     +1   -1




The Heart Asks Pleasure First. Eccola, dopo tempo immemore, e approfittando della connessione che funziona. ^^
 
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13 replies since 18/3/2012, 20:40   361 views
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